Payday
Una
rete di uomini che lavora con il Global Women's Strike (Sciopero Globale
delle Donne)
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Testimonianza di Payday
all’Inchiesta Pubblica sulle malattie della Guerra del Golfo
Scriviamo come
organizzazione che ha appoggiato il Sig. Alexander Izett durante i 40
giorni del suo sciopero della fame per ottenere un’inchiesta pubblica
indipendente sulle malattie della Guerra del Golfo.
Il nostro sito web www.refusingtokill.net rispecchia anche le campagne dei veterani della guerra e delle loro
famiglie perché emerga la verità e per un risarcimento per le malattie,
le disabilità e le morti dei veterani provocate dalla guerra e
dall’occupazione.
Diamo il benvenuto a quest’Inchiesta Pubblica, che è una risposta ad
anni di campagne. Questo è
un momento unico, la nostra possibilità di presentare il nostro caso per
la giustizia. Vogliamo perciò
chiarire le nostre profonde preoccupazioni sui limiti dell’Inchiesta
emersi fino ad ora, e fare delle proposte che potrete prendere in
considerazione.
Le scadenze e la logistica dell’Inchiesta
Nel momento che
venne aperta, l’Inchiesta:
- non si pubblicizzò in maniera abbastanza ampia – alcuni veterani ci
hanno detto di averne sentito parlare solo per caso;
- diede ai veterani e a chi si prende cura di loro abbastanza tempo per
preparare le testimonianze;
- non offrì altre sedi nel Regno
Unito – molti potenziali testimoni non sono stati in grado di recarsi a
Londra perché sono disabili e poveri;
- non trovò una sede accessibile alle sedie a rotelle – una mancanza di
rispetto nei riguardi di molti che l’Inchiesta pretende di servire.
Ampliare
l’Inchiesta
Degli alti ufficiali
nella loro testimonianza davanti all’Inchiesta si sono dichiarati a
favore di un pagamento una tantum per “chiudere la questione”, e il
Maggior Generale Craig nella sua testimonianza ha messo in dubbio le
“pretese e le dichiarazioni” di molti veterani.
L’implicazione è che non c’è nessun bisogno dell’Inchiesta.
Al contrario, il bisogno è grande e pensiamo che l’Inchiesta
deve essere la più ampia possibile per essere la più efficace possibile.
L’Inchiesta deve:
- dedicare più tempo ad ascoltare I veterani.
Dei più di 6.000 che sono affetti dalle malattie della Guerra del
Golfo, solo 32 sono stati invitati a testimoniare;
- dare più preminenza alle mogli e altre badanti dei veterani, il cui
contributo in termini di lavoro e durante le varie campagne è rimasto per
la maggior parte nascosto – solo tre hanno testimoniato;
- cercare il contributo di donne
e uomini iracheni. Se
non li si ascolta, non solo le cause di centinaia di migliaia di morti,
disabilità e malattie rimarranno nascoste, ma anche i veterani e le loro
famiglie non saranno in grado di scoprire tutta la gravità di quello che
è successo a loro se non lo confrontano con quello che è successo agli
Iracheni.
- collegarsi con l’Inchiesta Parlamentare che si sta aprendo ora in
Italia sulla morte di 28 veterani del Kossovo, scambiando informazioni
sugli effetti su civili e soldati di uranio impoverito e vaccinazioni,
usati dagli Alleati sia nei Balcani che in Iraq.
- far testimoniare Avigolfe, un’associazione francese di civili e di
soldati (www.ilfrance.com/avigolfe)
che ha recentemente pubblicizzato il fatto che l’uranio impoverito (isotopo
dell’uranio U-238) usato nella prima Guerra del Golfo, contiene anche
uranio arricchito (isotopo dell’uranio U-236), che viene usato nelle
bombe H e che è estremamentre radiottivo e tossico.
Il legame tra uranio impoverito e U-236 apre la questione
fondamentale dell’introduzione clandestina di quello che equivale a un
bombardamento nucleare sulle popolazioni civili.
Invitiamo
l’Inchiesta a riconoscere che:
- Le malattie della Guerra del Golfo possono essere provocate da
vaccinazioni, esposizione a uranio impoverito/U-236, inquinamento da armi
chimiche e batteriologiche distrutte dagli Alleati, uso di pesticidi, fumo
di pozzi petroliferi in fiamme o una combinazione di qualsiasi di queste
cause;
- nella maggior parte dei casi ai soldati venne semplicemente ordinato di
prendere i vaccini e le pillole NAPS (Pretrattamento contro il gas nervino)
e non vennero avvertiti di nessuna possibile conseguenza;
- in molti casi i vaccini somministrati non vennero registrati sulla carta
dei vaccini dei soldiati, esponendoli così al pericolo di ricevere una
doppia dose;
- i veterani sono stati trattati in modo vergognoso dal Ministero della
Difesa, e hanno dovuto combattere per far ottenere la componente di
disabilità delle loro pensioni di guerra.
Invitiamo
l’Inchiesta a raccomandare che:
- i membri dell Forze Armate non devono essere usati da cavie per
determinare gli effetti dei “cocktail” di farmaci;
- tutte la vaccinazioni obbligatorie devono essere bloccate; la loro
somministrazione deve essere effettuata esclusivamente su base volontaria;
- i vaccini devono essere somministrati solo quando tutti i possibili
effetti collaterali del “cocktail” siano stati sottoposti a ricerche
esaurienti e siano stati spiegati a chi viene vaccinato;
- tutte le cartelle cliniche relative alle vaccinazioni e ad altri farmaci
devono essere consegnati agli interessati, in modo che possano ricevere le
cure del caso;
- tutte le cure mediche (tra cui le cure alternative) devono essere
immediatamente disponibili gratis a tutte le vittime delle malattie della
Guerra del Golfo e alle loro famiglie e badanti;
- sussidi adeguati e rispettosi devono essere immediatamente assegnati ai
veterani e a chi si prende cura di loro e alle vedove dei veterani, a
seconda della lunghezza e del grado di gravità delle loro malattie;
- tutti quelli colpiti devono ricevere un risarcimento economico per gli
anni di ritardo impiegati dal Ministero della Difesa per ammettere la
verità e trarne le conseguenze;
- il governo deve finanziare un’inchiesta pubblica indipendente
responsabile di fronte al Parlamento, dove ufficiali e scienziati, tra cui
quelli che prendono parte alla ricerca sulla salute dei soldati nella
guerra attuale, abbiano il permesso di testimoniare;
- una ricerca approfondita ed esauriente venga condotta tra la popolazione
irachena per determinare la quantità di malattie, disabilità e morti
provocate dalla prima e dalla seconda Guerra del Golfo e dall’attuale
occupazione.
Alleghiamo una
petizione che esprime alcune delle preoccupazioni e rivendicazioni qui
espresse. È stata firmata da veterani della Guerra del Golfo
di Regno Unito, Stati Uniti, Australia, Canada e Germania, da mogli e
badanti, da veterani della Guerra del Vietnam, da attivisti contro la
guerra e per la pace, da sindacalisti e da altri da tutto il mondo. Tra i firmatari figurano anche molti veterani e le loro mogli
che hanno testimoniato all’Inchiesta.
5 agosto 2004
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