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PRESS RELEASE

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The Coucil of Europe demands Turkey stops persecuting CO Osman Murat Ülke

 

With the new threat of imprisonment of conscientious objector Osman Murat Ülke, the Committee of Ministers (CofM) of the Council of Europe met on 17 October about Turkey’s refusal to act on the European Court of Human Rights’ (ECHR) ruling on his case.1 

 

On 24 January 2006 the ECHR found that, by repeatedly jailing Mr Ülke for his refusal to serve, Turkey was in violation of Article 3 of the European Convention on Human Rights (prohibition of degrading treatment). 

 

Although Turkey had to pay €10,000 (£7,000 - $14,000) compensation plus €1,000 (£700-$1,400) costs, the CofM, which first discussed this case in December 2006 and then again in February, April and June 2007, stressed that Turkey hadn’t kept its promise and legal obligation to draft a new law to prevent the repeated punishment of COs

 

Among growing international pressure from other COs, refuseniks, anti-militarists and politicians, the CofM urged Turkey to stop persecuting Mr Ülke, and committed itself to monitoring his case at every successive human rights meeting.2

 

Mr Ülke commented:

“The CofM clearly stated that Turkey must comply with the ECHR ruling. Turkey must stop making a mockery of universal principles of law and justice.  We in the refusenik movement also add that Turkey must stop using Article 318 of the Penal Code as a ‘legal’ sledgehammer to punish COs, anti-militarists and journalists who criticize the military.”3

 

Michael Kalmanovitz from Payday which campaigns with Mr. Ülke, stated:

“The CofM’s ruling is a victory for conscientious objectors in Turkey and everywhere.  Supporting refuseniks like Mr Ülke has become even more urgent as the Turkish military which has been at war against Kurdish people for decades - backed by the US - is now preparing to send troops against Kurdish people in Iraq, which will inevitably lead to greater casualties and devastation.”


 

NOTES

 

1. See the full text of the CofM’s 17 October decision here

 

2. The Committee of Ministers:

URGES the Turkish authorities to take without further delay all necessary measures to put an end to the violation of the applicant's rights under the Convention and to adopt rapidly the legislative reform necessary to prevent similar violations of the Convention;
INVITES in particular the Turkish authorities rapidly to provide the Committee with information concerning the adoption of the measures required by the judgment;
DECIDES to examine the implementation of the present judgment at each human rights meeting until the necessary urgent measures are adopted.

 

3. Article 318:
(1) Persons who give incentives or make suggestions or spread propaganda which will have the effect of discouraging people from performing military service shall be sentenced to imprisonment for a term of six months to two years.
(2) If the act is committed through the medium of the press and media, the penalty shall be increased by half.


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Il Consiglio d'Europa esige che la Turchia cessi di perseguitare l’obiettore di coscienza Osman Murat Ülke

 

Visto il nuovo rischio di incarcerazione dell’obiettore di coscienza Osman Murat Ülke, il Comitato dei Ministri (CofM) del Consiglio d’Europa si è riunito il 17 Ottobre per discutere del rifiuto della Turchia di agire conformemente alla decisione della Corte Europea per i Diritti Umani (ECHR) su questo caso.1

 

Il 24 gennaio 2006 l’ECHR ha riscontrato che, imprigionando ripetutamente Mr Ülke per il suo rifiuto di presentarsi al servizio di leva, la Turchia ha violato l’articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti Umani (divieto di trattamento degradante).

 

Anche se la Turchia ha dovuto pagare un indennizzo di €10,000 più €1,000 per le spese, il CofM, che ha discusso inizialmente questo caso a dicembre 2006 e ancora a febbraio, aprile e giugno 2007, ha sottolineato come la Turchia non abbia mantenuto la sua parola e non abbia rispettato l’obbligo legale di emanare una nuova legge che impedisca la reiterata condanna degli obiettori di coscienza.

 

Con l’aumento delle pressioni internazionali da parte di altri obiettori, refuseniks, antimilitaristi e politici, il CofM ha esortato la Turchia a smettere di perseguitare Mr Ülke e si è impegnato a monitorare il suo caso ad ogni successivo incontro per i diritti umani.2

 

Mr Ülke ha commentato:

“Il CofM ha affermato chiaramente che la Turchia si deve conformare alla decisione dell’ECHR. La Turchia deve smettere di farsi beffe dei principi universali di giustizia e legalità. Noi del movimento dei refusenik aggiungiamo anche che la Turchia deve smettere di utilizzare l’Articolo 318 del Codice Penale come rullo compressore ‘legale’ per punire obiettori, antimilitaristi e giornalisti che criticano le forze armate.”3

 

Michael Kalmanovitz di Payday che sostiene la campagna del Sig. Ülke, ha dichiarato:

“La decisione del CofM è una vittoria per gli obiettori di coscienza in Turchia e altrove. Sostenere i refusenik come Mr Ülke diventa ancora più urgente quando le forze armate turche che fanno da decenni guerra al popolo curdo – sostenute dagli USA – si stanno ora preparando a mandare truppe contro il popolo curdo in Iraq, cosa che inevitabilmente porterà ad ancora maggiori perdite di vite umane e devastazioni.”


 

NOTE

 

1. Vedi il testo completo della decisione del CofM del 17 Ottobre qui.

 

2. Il Comitato dei Ministri:

ESORTA le autorità turche ad adottare senza ulteriori indugi tutte le misure necessarie a mettere fine alla violazione dei diritti dell’attore conformemente alla Convenzione

INVITA in particolare le autorità turche a fornire al Consiglio le informazioni riguardanti l’adozione delle misure richieste dalla decisione;

DECIDE di esaminare l’implementazione della presente sentenza in tutti gli incontri sui diritti umani finché non saranno adottate le misure urgenti necessarie.

 

3. Articolo 318:

(1) Le persone che spingono o suggeriscono o diffondono propaganda che abbia come effetto di scoraggiare le persone dal prestare servizio militare sono passibili di condanna dai sei mesi ai due anni di prigione

(2) Se il reato viene commesso tramite stampa e media, la condanna viene aumentata del 50%.


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Press release 12 October 2007

 

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