Inchiesta indipendente sulle malattie della Guerra del Golfo - Londra, Luglio - Settembre 2004
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. Sintomi ed effetti su donne e bambini

Alex Izett, Genieri, 12 Luglio 2004.
Attualmente sono senza casa, non ho un domicilio. A causa di certi problemi di cui soffro, la mia amata moglie mi fece allontanare da casa con un ordine giudiziario. Durante il mio sciopero della fame mi riprese in casa e si prese cura di me durante tutte le sei settimane.

Shaun Rusling, Vice Presidente della National Gulf Veterans and Families Association (Associazione Nazionale dei Veterani del Golfo e delle loro Famiglie), 12 luglio 2004.
[Le mogli dei veterani sono] impossibilitate a ottenere pensioni regolari di vedove perché le loro condizioni non sono state registrate e accettate regolarmente.

Vicky Warriner, ex moglie di un veterano, 12 luglio 2004.
Mio figlio nacque nel 1996; ebbi una gravidanza normale... Nel 1997, rimasi incinta e feci un’ecografia; mi venne detto che non c’era nessun battito cardiaco e che il bambino era morto e aveva un’età gestazionale di nove settimane.

Nel 1998 rimasi di nuovo incinta, feci un’ecografia e mi fu detto che il cuore del bambino non batteva e che era morto a 11 settimane...
 
Nel 1998 rimasi incinta un’altra volta... Alla fine ci portarono in una stanza e ci dissero che la bambina aveva 35 settimane e due giorni e mi dissero che era idrocefala e, da quello che si poteva vedere, una ciste nel cervello le aveva rimosso la maggior parte della massa cerebrale, e mentre il suo corpo aveva una grandezza da 27 settimane, la testa era da 39 settimane. Dissi: “Voglio che venga fuori subito”...

La bambina non aveva orecchie; aveva gli occhi molto separati, ma non poteva battere le ciglia per la pressioni sugli occhi provocata dall’idrocefalia, e le infermiere dopo mi dissero che erano convinte che fosse cieca. Aveva una labiopalatoschisi bilaterale che aveva portato via metà del naso; non aveva pollici; aveva i piedi caprini e articolazioni malformate e scoprii dopo, dall’autopsia, che anche un gruppo di costole era mancante. Le signore nell’unità pediatrica speciale mi dissero che non avevano mai visto un bambino così malformato in vent’anni in quell’ospedale...

Mark mi sostenne molto durante i primi due mesi; non ne parlavamo ma io sapevo che lui c’era. Poi mi disse che voleva andarsene in aprile. Cominciò a diventare irascibile, ma era tutto diretto a me. Era pieno di rabbia ma in realtà non urlava contro di me. Tutte le volte che rispondeva a una domanda, era sempre irritabile e irascibile e non lo riconoscevo più.

Russell Walker, RAF, 12 luglio 2004.
Dopo discussioni con altri malati e persone che erano in servizio durante lo stesso periodo, che hanno poi avuto famiglie e problemi con i loro bambini, problemi cardiaci e altre patologie, presi la decisione di non avere una famiglia mia perché pensavo che un altro motivo di stress nella mia vita era troppo, considerato tutto quello che mi sta succedendo.

Richard Turnbull, RAF, 19 luglio 2004.
Da quando sono tornato dalla guerra nel Golfo la mia salute si è deteriorata gradualmente fino a che non sono divenuto disabile. Ora dipendo completamente da mia moglie per qualunque cosa.

Keith Paul, RAF, 19 luglio 2004.
A luglio dello scorso anno la mia partner dovette avere una terminazione di gravidanza poiché era stato scoperto, durante un’ecografia di routine, che il bambino aveva una forma letale di osteoporosi…

[Il mio] processo per lesioni fisiche aggravate ebbe luogo --- in pratica, vidi qualcuno che conoscevo, che è cintura marrone di karatè, aggredire la sua fidanzata. Io intervenni e il risultato fu alquanto dubbio, ma in quel periodo Tracey aveva problemi con la gravidanza, quindi patteggiai da un’accusa di lesioni intenzionali a una minore [lesioni colpose, N. d. T.].

Michael Capps, Corpo dei trasporti, 19 luglio 2004.
Il mio quarto figlio fu concepito due settimane dopo il mio ritorno a casa. Doveva essere il mio primo maschio. Non ci venne mai detto di aspettare prima di provare a concepire un bambino dopo essere tornati a casa. Mio figlio nacque prematuro di sei settimane il 29 dicembre 1991. Anche il mio secondo figlio maschio nacque sei settimane prematuro. Tutti e due i miei figli soffrono di violenti sbalzi di umore e scoppi di rabbia... 

Uno dei [miei] altri sintomi è la perdita di memoria, perciò mia moglie mi ha aiutato a compilare la lista. Se i miei due figli hanno qualcosa che io gli ho trasmesso, vorrei sapere per quante generazioni questo continuerà.

La mia famiglia sta soffrendo e le famiglie dei miei figli soffriranno. Se è così, per quanto tempo?

Deborah Capps, moglie del veterano precedente, 19 luglio 2004.
Mike tornò il 6 aprile 1991 e fin dal momento che lo vidi capii che era cambiato e che qualcosa non andava. Divenne silenzioso e molto irritabile con i bambini... Io controllo le medicine che prende a causa dei suoi passati tentativi di suicidio e per impedire che ci provi di nuovo…

Non posso lavorare perché mi devo prendere cura di lui… Io e i nostri bambini viviamo una vita sul filo del rasoio, non sappiamo di quale umore sia o come reagirà... Da quando è tornato dal Golfo abbiamo avuto due figli, entrambi diagnosticati con tendenze autistiche. A volte è molto difficile sopportare gli sbalzi di umore dei miei figli e di mio marito.

Anche la mia salute ne ha sofferto. Fino al suo ritorno dal Golfo non avevo mai geloni o tonsilliti, ma ora li ho quasi costantemente. Ho anche problemi ginecologici che rendono difficili i rapporti intimi. La nostra qualità della vita è molto scadente. Tutti i costanti problemi di salute fisica e mentale fanno in modo che viviamo alla giornata. Non possiamo fare progetti a lungo termine perché non sappiamo cosa ci riserva il futuro.

Mark McGreevy, Segnalazioni, 19 luglio 2004.
Mia moglie mi ha accompagnato e so che sarò completamente esausto quanto torno a casa stasera e sarà difficile andare al lavoro domattina. Mia moglie mi dice continuamente di non andare al lavoro perché sa che mi sento poco bene ma [abbiamo] un mutuo e bambini piccoli da mantenere.

Alvin Pritchard, Dragoni della Regina, 19 luglio 2004.
Sbalzi di umore. Mia moglie è stata la prima a notare il cambiamento di personalità... Ero in uno stato di diniego… Ho 39 anni. Anche mia moglie ha passato momenti difficilissimi a causa di questa malattia.

SIR MICHAEL DAVIES: Sua moglie si prende cura di lei?

R.. Si.

Louisa Graham, vedova di un veterano, 19 luglio 2004.
Una delle cose peggiori che successero fu che [mio marito] gradualmente divenne violento, in particolare verso di me, e questo si intensificò... Alla fine, nel 2002, i suoi accessi di rabbia dall’inizio dell’anno divennero sempre più frequenti e pericolosi, stava diventando molto depresso e quasi non parlava. Mi minacciava in modo tale che ritenni necessario andar via di casa per la mia sicurezza personale...

In quel periodo vissi presso amici e bed and breakfast per un periodo di circa due mesi, e non rimasi mai nello stesso posto per più di un paio di giorni, sia per la loro sicurezza che per la mia.

Lui mi pedinava, cercava di seguirmi ovunque potesse. Io lavoro in un edificio ad alta sicurezza per il tipo di bambini di cui ci occupiamo, quindi continuavo a lavorare, ma lui mi aspettava e noleggiava auto diverse per potermi seguire. Tentò ancora il suicidio in ottobre, e la polizia venne chiamata a casa diverse volte.

Dott. Nigel Humphrey Graveston, Presidente della
National Gulf Veterans and Families Association (Associazione Nazionale dei Veterani del Golfo e delle loro Famiglie), 33 Ospedale da Campo RAMC ad Al Jubail in Arabia Saudita. Anestesista nell’esercito, 19 luglio 2004.
Durante questo episodio andai a far visita ai miei genitori, e mia madre sollevò la questione se avevo questa sindrome della guerra del Golfo.

Lisa Mates. Dalla sua testimonianza scritta durante l’inchiesta su suo fratello, Paul Carr, morto nell'agosto 1997, 19 luglio 2004.
In quel periodo, Paul aveva due figlie piccole da mantenere; tutte e due avevano dovuto sottoporsi a chirurgia cardiaca. Nessuno dei genitori aveva una storia di problemi cardiaci nelle loro famiglie, cosa che i medici trovarono strana.

Michael Barber, Corpo dei Trasporti, 21 luglio 2004.
In quel periodo mia moglie continuava a dirmi: “Hai qualcosa che non va”, perché continuavo ad avere mal di testa e cose del genere e non mi interessava di mia moglie. Avevamo avuto un bambino nel 1994, e non me ne importava.

Jason Bosworth, Commissariato Armi e Munizioni, 21 luglio 2004.
Mia moglie mi ha dato un ultimatum. A causa della mia aggressività, ha insistito per anni perché io andassi da un medico... Il mio matrimonio è estremamente teso e mia moglie non sopporta di vedermi perdere la pazienza come mi succede con i bambini, e sono in cura presso uno psichiatra... per tentare di controllare la rabbia...

Prima ho citato mia moglie e ne vengo a parlare adesso. Verso la fine del 2000, mi sono fatto fare una vasectomia, e mia moglie cominciò ad ammalarsi circa 15 mesi dopo. Il periodo di tempo in cui sono stato malato era di circa 21 mesi, dopo il mio ritorno. Prima di allora usavamo profilattici e ora mia moglie è molto malata e non può lavorare.

Soffre di sindrome da fatica cronica e i suoi sintomi sono identici ai miei. Ne soffre da soli due anni e si trova nello stesso pasticcio in cui mi trovavo io nove anni fa.

La National Gulf Veterans’ and Families’ Association mandò qualche tempo fa un foglio ai soci con la lista delle relazioni scientifiche di cui sono in possesso, e io trovai anche un articolo scritto da Garth e Nancy Nicolson, due accademici, che era una ricerca sulle infezioni micoplasmiche - fatica cronica, famigliari malati - e la ricerca aveva trovato una connessione fra veterani del Golfo malati e i loro famigliari che pure soffrono di sindrome da fatica cronica. La ricerca verteva principalmente sulla fatica cronica. Quindi, veterani del Golfo con fatica cronica e i loro familiari malati avevano fatto test per rilevare infezioni micoplasmiche, e la ricerca aveva trovato una connessione fra fatica cronica, infezioni micoplasmiche e le vaccinazioni multiple somministrate ai veterani malati, e ho una copia dell’articolo che vi consegno...

Ne parlammo con il mio medico, e io e mia moglie andammo dal medico insieme, e lei suggerì di fare un test per rilevare infezioni micoplasmiche e tutti e due risultammo positivi...

Vorrei anche sottolineare, ritornando al lato finanziario, che mia moglie non aveva pagato sufficienti tasse tre o quattro anni fa, e anche se hai lavorato per questo paese per quarant’anni, se non paghi tasse sufficienti nei due anni prima di ammalarti, non ricevi niente a meno che il tuo partner non guadagni praticamente nulla, quindi mia moglie non riceve niente. Riceve crediti per la pensione, e le fanno fare un test medico per questo, per cui ci si può immaginare quanto sono soddisfatto del sistema. Quindi praticamente abbiamo uno stipendio in meno in casa. Lei non può lavorare, e a meno che non migliori non otterrà mai nessuna pensione di invalidità fintantoché siamo sposati.

Ovviamente questo lascia me con i miei problemi di salute, e trovo difficile lavorare e tempo pieno. Non me lo sarei mai aspettato quando chiesi di lasciare l’esercito, pensavo di avere un secondo stipendio per aiutarmi con questi problemi, e invece devo lavorare a tempo pieno...
 
Mia moglie voleva essere presente oggi per essermi di sostegno, voleva venire a sentire che cosa ho da dire, se poteva aiutare in qualche modo, ma non ha abbastanza energia per farlo…

La nostra vita. La nostra vita di famiglia è difficile, la nostra vita sociale non esiste per niente. Il lavoro è molto difficile per me e impossibile per mia moglie, che fa fatica perfino anche solo a mandare avanti la casa. Non possiamo fare esercizio fisico, nemmeno per svago.

Ripeto, la qualità della nostra vita è nulla. Non possiamo goderci uscite di famiglia o vacanze perché al momento mia moglie è troppo malata. Le vacanze di famiglia ne risentono da un certo numero di anni. La vita è una lotta continua per me e mia moglie, e tutta la famiglia ne è stata colpita in un modo o nell’altro. Per esempio, sabato sera ho provato a portare mia moglie a una rappresentazione shakespeariana all’aperto. Una volta le piaceva tantissimo. Non si sentiva in piena forma prima di uscire, ma voleva proprio andarla a vedere. Dopo dieci minuti si sentiva molto male e durante l’intervallo dovemmo tornare a casa. Mia figlia era là, era turbata, ma cosa ci posso fare? Mia moglie proprio non poteva rimanere là a sedere neanche un minuto di più...

Domenica mia moglie voleva andare a comprare un cardigan per la festa di fine anno della scuola di mia figlia, ma poiché era uscita brevemente la sera prima, era esausta. Non è potuta andare. Sono sicuro che, se io non fossi stato di servizio nella guerra del Golfo, io e mia moglie staremmo bene; non ho nessun dubbio. Potremmo goderci una vita familiare decente invece dell’incubo che è al momento...
 
IL Presidente: Ma lei sta suggerendo, e ovviamente questo verrà investigato, che in qualche modo lei abbia infettato sua moglie?

R.. Si, questo è quello di cui sono convinto.

Gerard Davey, RAF, 21 luglio 2004.
Il mio matrimonio è finito…me ne andai nell'ottobre 1997 e tornai dopo circa sette mesi per altri sei mesi e poi ci lasciammo di nuovo, vivevo da solo e adesso ho una nuova compagna che è molto più comprensiva. La mia vita cambiò da avere una moglie, bambini e nipoti da accudire a solo una compagna che si prendeva cura di me, quindi ci fu un completo scambio di ruoli. Se non potevo fare qualcosa la mia compagna capiva completamente. Se volevo riposarmi un po’ lei capiva. La situazione familiare cambiò completamente e questo fu un gran peso tolto dalle mie spalle; questo migliorò un poco la mia salute.

Dafydd Alun Jones. Psichiatra che lavora in cliniche per ex-soldati, 27 luglio 2004.
Una madre di Glasgow mi disse: “Mandai due dei miei figli nel Golfo e ho riavuto indietro due mostri”. Un numero sorprendente di madri, dato che molti di questi soldati sono molto giovani, sono state quelle che mi hanno contattato. Una signora da Doncaster mi disse: “Mio figlio andò nel Golfo dieci anni fa e non è mai tornato a casa”. E’ molto significativo.

Prof. Albrecht Schott, Direttore del World Depleted Uranium Centre (Centro mondiale per l'uranio impoverito), 27 luglio 2004.
[Chiedo che] invitiate Mandy, la moglie [di Kenny Duncan], poiché parte della mia testimonianza è la richiesta di accettare le mogli dei veterani della guerra del Golfo come vittime di guerra perché Mandy Duncan, sua moglie, soffre della cosiddetta Burning Semen Syndrome (Sindrome dello sperma urticante).

La ragione per cui richiedo questo è, per prima cosa, per la tortura che è la Burning Semen Syndrome, e secondo, si sono sposati dopo la guerra e hanno avuto tre bambini che hanno tutti e tre gravi problemi congeniti e quindi la mia proposta è quella di invitare tutti e cinque. Sono esempi viventi...

Solo un [altro] punto, il fatto che queste mogli si siano fatte sterilizzare per non avere altri bambini con problemi congeniti. Questa è la ragione per cui io richiedo che vengano accettate in quanto vittime di guerra.

Jack Melling, Ufficio per la trasparenza governativa degli Stati Uniti, 28 luglio 2004.
SIR MICHAEL DAVIES: Posso chiederle di parlare ancora del fatto che sembra che le donne reagiscano forse due volte peggio degli uomini? Alle donne viene somministrata la stessa dose di vaccino che agli uomini?
 
R. Si.

SIR MICHAEL DAVIES: Potrebbe essere un po’ come la tolleranza all’alcol che è diversa negli uomini e nelle donne?

R. Questo è un aspetto che altri hanno sottolineato, ma gli studi che sono stati fatti suggeriscono che non sia solamente una questione di massa corporea. C’è qualcosa che ha a che fare con le differenze ormonali e fisiologiche fra uomini e donne, che li fa reagire in modi differenti.

Nancy Kingsbury, Ufficio per la trasparenza governativa degli Stati Uniti, 3 Agosto 2004.
Questo studio fu il primo a suggerire che le reazioni delle donne [al vaccino dell’antrace] erano notevolmente maggiori di quelle degli uomini. Queste reazioni non consistono solamente di dolore alle spalle; sono febbre, malessere, brividi, cose di questo tipo...

[Negli Stati Uniti] era la prassi dire ai nostri veterani “E’ la tua immaginazione, vattene” oppure “E’ la tua immaginazione, ti esaminerò la prossima settimana per 20 minuti”, o una cosa del genere, e vi assicuro, [negli Stati Uniti] abbiamo un’altra malattia che colpisce principalmente le donne, che presenta lo stesso problema. Si chiama “sindrome da fatica cronica”. Potrebbe, in realtà, essere causata da una causa diversa, ma conosco diverse donne a cui è stato detto che è tutto nella loro immaginazione, e so quanto siano sconvolte le loro vite per questo, e tuttavia, almeno nell’area della sindrome della guerra del Golfo, sembra che ci sia una causa fisiologica.

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