“Sapevo
che si sarebbero formati dei gruppi di solidarietà, ma non potevo neanche
immaginare che sarebbero stati fatti sforzi così intensi e che ci sarebbe
stata tanta partecipazione. Questo
ha creato un’atmosfera che ha potuto rendere quasi sopportabile la
procedura della prigione. Quelli
che prendono parte a queste iniziative sono la prova che nonostante tutta
la repressione e il rifiuto, nessuno ha il potere di imprigionare
l’esigenza di pace. Questo
rafforza la mia convinzione che un giorno tutti noi saremo liberi.”
Mehmet Tarhan, dalla prigione militare di Sivas.
Care amiche e amici,
Di recente vi abbiamo mandato un Appello urgente invitandovi ad appoggiare
Mehmet Tarhan, un obiettore di coscienza e un gay, detenuto dall’8
aprile nella prigione militare di Sivas (http://www.refusingtokill.net/mehmetPaydayletter.htm). Sappiamo
che è stato ripetutamente e brutalmente aggredito da altri detenuti, dopo
che il personale della prigione aveva detto loro che Mehmet era “un
terrorista”.
Il Sig. Tarhan è stato incriminato ai sensi dell’Articolo 88 del Codice
Militare Penale turco per “insubordinazione di fronte all’unità” e
corre il rischio di essere condannato a cinque anni di prigione.
Il suo processo, incominciato il 26 maggio è ora stato rimandato
al 9 giugno, il che vuol dire che il Sig. Tarhan avrà passato almeno
altre due settimane in prigione. Quando è comparso in tribunale aveva il corpo coperto di
lividi e non riusciva a camminare bene.
Al momento è in sciopero della fame contro questi abusi e contro
il rifiuto da parte del comando della prigione di garantire la sua
sicurezza.
Il Sig. Tarhan fa parte di un movimento crescente nella regione e in tutto
il mondo di quelli che rifiutano lo spreco sempre maggiore
di risorse umane ed economiche nella violenza militare, e la povertà
creata e imposta attraverso questa violenza.
In Turchia ci sono state manifestazioni in suo appoggio e per il
riconoscimento legale del suo stato di obiettore di coscienza, com’è
diritto suo e di tutti.
C’è urgente bisogno del vostro aiuto per fermare le
aggressioni contro il Sig. Tarhan e far pressione per la sua
immediata scarcerazione. Mandate
lettere di protesta ai seguenti indirizzi fax ed email.
Potete, se volete, usare e firmare il modello di lettera che
alleghiamo in appendice, oppure scrivere la vostra.
Stato maggiore, fax: (+90) 312 - 425 08 13
email: gnkur@tsk.mil.tr
Presidenza della Repubblica Turca, fax: (+90) 312 427 13 30
email: cumhurbaskanligi@tccb.gov.tr
Prigione
militare di Sivas, fax : (+90) 346- 225 39 15
Ambasciatore turco in Italia, turchia@turchia.it
Scrivete
al vostro Parlamentare Europeo e chiedetegli di agire per conto di Mehmet
Tarhan, e di sollevare il problema nei negoziati con la Turchia per la sua
entrata nell’Unione Europea. Un
elenco dei Deputati Europei è disponibile presso http://wwwdb.europarl.eu.int/ep6/owa/p_meps2.repartition?ilg=EN&iorig=home
Mandate
anche copia a Payday, payday@paydaynet.org,
e
a War Resisters International, info@wri-irg.org |
Payday
|
Una
rete di uomini che lavora con lo Sciopero Globale delle Donne
|
PO Box 287 London NW6 5QU England Tel: 020 7209 4751 Fax 020
7209 4761
PO Box 11795, Philadelphia, Pennsylvania 19101, US. Tel: (215) 848 1120 Fax: (215) 848 1130
Email payday@paydaynet.org
Web www.refusingtokill.net
6 giugno
Oggetto: Obiettore di
coscienza Mehmet Tarhan, detenuto nella prigione militare di Sivas
Scriviamo (di nuovo) in appoggio a Mehmet Tarhan, un gay e obiettore di
coscienza, detenuto dall’8 aprile nella prigione militare di Sivas.
Sappiamo che è stato ripetutamente e brutalmente aggredito da
altri prigionieri, dopo che il personale della prigione li ha incoraggiati
dicendo loro che si trattava di “un terrorista”.
Protestiamo nella maniera più vigorosa contro i continui abusi e la
tortura del Sig. Tarhan da parte del comando militare, del personale della
prigione e dei detenuti.
Consideriamo le autorità militari e civili turche responsabili per le
aggressioni subite dal Sig. Tarhan, e per quelle che potrebbero accadere
in futuro. I responsabili che
hanno incitato e perpetrato atti violenti contro il Sig. Tarhan devono
essere incriminati.
Il Sig. Tahran è stato picchiato e minacciato di morte da altri detenuti
fino a che è stato costretto a dar via tutti i soldi, i vestiti e le
carte telefoniche. È stato
costretto a telefonare a sua sorella, chiedendole di portare vestiti,
scarpe e camicie, che le autorità della prigione hanno poi consegnato ai
suoi aggressori.
Il Sig. Tarhan è stato minacciato davanti al suo avvocato, Sanem
Doganoglu. Alcuni dei suoi
aggressori sono in prigione perché sono stati condannati per omicidio.
L’avvocato ha protestato con le autorità della prigione, che hanno
promesso che avrebbero fatto qualcosa, ma dentro la prigione i suoi
aggressori hanno continuato ad aver un accesso completo e incontrollato al
Sig. Tarhan.
I militari gli hanno tagliato i capelli a forza e il Sig. Tarhan è stato
portato davanti al Tribunale Militare di Sivas il 26 maggio.
Il processo è stato rimandato al 9 giugno, il che vuol dire che il
Sig. Tarhan avrà dovuto passare almeno altre due settimane in prigione.
Quando è apparso in tribunale aveva il corpo coperto di lividi e
non riusciva a camminare bene. Al
momento il Sig. Tarhan è in sciopero della fame contro questi abusi e
contro il rifiuto del comando della prigione di garantire la sua sicurezza.
In seguito agli eventi del 26 maggio in tribunale, tre obiettori di
coscienza, Ersan Ugur Gor, Erdem Yalcinkaya, Mustafa Seyhoglu, che si
trovavano tra i suoi sostenitori fuori dell’aula, sono stati anch’essi
arrestati. Altri tra i
sostenitori hanno resistito e hanno tentato di impedire alla polizia di
portarli via, ma la polizia ha violentemente caricato i manifestanti,
ferendone molti, tra cui anche delle donne.
Dieci di loro sono stati arrestati per “aver aggredito la polizia”.
Un quarto obiettore di coscienza, Hasan Cimen, è stato arrestato
quella sera. Tutti gli
obiettori e i manifestanti sono stati più tardi rilasciati, ma è
possibile che vengano formalmente incriminati, e agli obiettori è stato
ordinato di presentarsi all’ufficio reclutamento, come avvenne con il
Sig. Tarhan prima della sua detenzione.
Esigiamo l’immediata scarcerazione di Mehmet Tarhan e il suo congedo
assoluto dal servizio militare, in modo che possa continuare la sua
campagna per la pace, libero da restrizioni e persecuzioni.
Esigiamo il riconoscimento immediato dello stato di obiettore di coscienza
per Mehmet Tarhan, Ersan Ugur Gor, Erdem Yalcinkaya, Mustafa Seyhoglu e
Hasan Cimen, e il ritiro delle denunce contro di loro e i loro sostenitori.
Vostri per rifiutare di uccidere,
Dean Kendall
Michael Kalmanovitz
Payday - USA
Payday – Regno Unito
Cc: Membri del Parlamento
Europeo Caroline Lucas e Jean Lambert (versione inglese)
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