Inchiesta
indipendente sulle malattie della Guerra del Golfo, Londra, Luglio -
Settembre 2004 7. Menzogne, statistiche e repressione Carol Avison, vedova di un soldato per 24 anni nell'esercito "che da soldato semplice salì di rango fino a diventare maggiore", 19 luglio 2004 Ci fu un incontro con Tony Blair, che disse: "Se andiamo al governo, faremo di tutto per istituire una commissione d'inchiesta." E promise che se ne sarebbe occupato in prima persona. Io gli ho scritto e, a quanto pare, le sue promesse sono rimaste lettera morta. Raymond Bristow, maresciallo dell'esercito, tecnico di laboratorio del nucleo sanitario, 19 luglio 2004 Ho partecipato a una conferenza medica tenutasi in Iraq. Era il 1998 e non eravamo ancora in guerra. Mentre ero lì … il Ministero della Difesa autorizzò una perquisizione della mia casa durante la quale la polizia mise sotto sequestro il mio computer e fece una copia del disco rigido. Al mio ritorno, diversi giorni dopo la perquisizione, a un'ora dall'atterraggio nell'aeroporto di Heathrow, quando avevano ormai raccolto tutte le informazioni necessarie e mi avevano già restituito il computer, la polizia si rifiutò di dire a mia moglie se sarei stato arrestato oppure no. Dissero che la cosa non era ancora stata decisa. Alla fine, non fui arrestato. Non avevo commesso nessun reato. E non sono mai stato interrogato dalla polizia in merito all'accaduto. Mi hanno rubato le prove. Dissero che mi avrebbero fatto sapere quali file erano stati copiati e quali no. Ma, a sette anni di distanza, io sono ancora qui che aspetto ... L'episodio fu motivo di profonda angoscia per mia moglie e le mie figlie. David Batty, un giornalista del Big Issue fu arrestato ed interrogato per aver scritto un pezzo su tutta la faccenda. Malcolm Hooper, Professore Emerito di Chimica Medica presso l'Università di Sunderland nonché Consulente Scientifico Principale dei Veterani della Guerra del Golfo, 28 luglio 2004 Sono del parere che dietro l'intera questione della Sindrome/malattie del Golfo non ci sia altro che il tentativo – chiaro, concertato e molto ben orchestrato - di creare un concetto della Sindrome del Golfo come un disturbo psichico, facilmente riscontrabile in tutti i reduci di guerra; la "teoria dello stress" come direbbero gli Americani. I fondi ufficialmente stanziati sono stati in larga parte utilizzati per confermare il carattere psico-sociale della malattia; io credo, invece, che quegli studi abbiano solo creato confusione invece di far chiarezza e hanno generato estrema sofferenza piuttosto che cure e conforto … Dal momento che il problema sta esclusivamente nella loro testa, la responsabilità passa ai veterani. In altri termini, è colpa loro se stanno male; colpa loro, se i familiari soffrono; colpa loro, se non sono capaci di affrontare i propri problemi personali. Un’altra cosa da sottolineare nel tentativo di dimostrarne il carattere bio-psico-sociale è il persistente rifiuto di prendere in considerazione le prove raccolte da studi indipendenti. Il che emerge chiaramente, e in più di un punto, dai documenti che vi ho sottoposto e dalle mie critiche agli studi basati su fonti diverse, che, se si guarda ai testi di riferimento, non vengono assolutamente citati. Tutto questo viene completamente trascurato. Non c'è traccia del benché minimo interesse o desiderio di confrontarsi con i risultati di ricerche indipendenti provenienti da tutta una serie di fonti. Il lavoro di Goran Jamal (a cui ho fatto cenno precedentemente e dal quale emerge l’esistenza di un danno neurologico) e quello del suo collega Peter Julu si occupano di una parte del sistema nervoso centrale chiamata sistema nervoso autonomico. Nel 1996 Jamal ha scritto un saggio in cui sostiene che l'esposizione a sostanze tossiche ha avuto un ruolo rilevante nei danni da lui diagnosticati ai veterani della Guerra del Golfo, ma il suo lavoro non ebbe alcun tipo di sostegno, anzi il dottor Jamal ebbe la sensazione [che fosse] bloccato in completa malafede. Robert W. Haley, Professore Ordinario di Medicina e Direttore del Reparto di Epidemiologia presso l'Università del Texas, 3 agosto 2004 Dai referti medici dei veterani ricoverati presso diverse strutture militari negli anni immediatamente successivi alla guerra del Golfo risultano alcuni ricoveri ospedalieri per disfunzioni congenite. Il problema è che la maggior parte dei veterani malati, subito dopo la guerra lasciarono l'esercito; di conseguenza, le loro cartelle cliniche vennero distrutte perché, una volta che lasci l’esercito, non puoi più usufruire di un ospedale militare. Ecco perché il primo studio non mostrò alcun dato rilevante: perché la possibilità di riscontrare un dato rilevante era stata già preclusa. Poi c’è quello che chiamo “la teoria della sana e robusta costituzione dei belligeranti”. Quali soldati vengono generalmente spediti al fronte? Solo quelli di sana e robusta costituzione, naturalmente. Tutti quelli con qualche malattia cronica vengono discretamente trasferiti a reparti non operativi, prima che tutti gli altri partano per il fronte. Quelli che partono per il fronte sono quindi sani e robusti; quelli che rimangono sono invece quelli con malattie croniche. Quindi, quando a guerra conclusa, si mettono a confronto quelli che sono partiti e quelli che sono rimasti, cosa succede? Che quelli rimasti dovrebbero ancora essere in condizioni fisiche peggiori rispetto a quelli spediti al fronte. Ciò che invece risulta è che gli uni e gli altri sono pressoché nelle stesse condizioni: il che significa che quelli partiti devono essersi ammalati al fronte … Questi studi di ricerca furono svolti dal dott. Goran Jamal e si rivelarono assai importanti e precorritori di tempi. IL PRESIDENTE: Sì, ne siamo al corrente. R. Il professore ha testimoniato su questi stessi punti contro alcune aziende farmaceutiche negli anni ‘80 e ‘90 e per questo motivo è stato screditato. Conoscendo la persona e i motivi per i quali è stato screditato, se volete sapere la mia opinione, penso che sia stato boicottato dalle aziende farmaceutiche. Ma credo che questa sia materia per un’altra inchiesta. Il dott. Jamal studiò un gruppo di veterani della Guerra del Golfo malati seguendo le procedure di controllo sopramenzionate e nel 1996 pubblicò i risultati della ricerca, prima ancora che si fosse mai parlato di una base fisiologica della malattia e, in quella circostanza, scoprì che c’era un margine di differenza rilevante. Nancy Kingsbury, Ufficio per la trasparenza governativa degli Stati Uniti d’America, 3 agosto 2004. Eravamo convinti che il gruppo BioPort, in qualità di fornitore esclusivo del prodotto [il vaccino per l’antrace contenente squalene], avesse considerevole libertà di movimento in merito e, sebbene per legge siamo autorizzati a richiedere d’autorità informazioni e dati alle ditte appaltatrici o ad altre agenzie governative, la possibilità che abbiamo di esercitare effettivamente questa prerogativa … è a volte una vera e propria impresa e, in quella particolare circostanza, ci convincemmo che ... non saremmo arrivati a nessun risultato, per cui lasciammo perdere. |