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		L’agricultura industriale è il ladro 
		maggiore 
 Discorso di Dean Kendall, 13 June 2020
 Il discorso fu pronunciato a
		
		We Can't Go Back: The Plague of Ecological vastation in Pennsylvania 
		organizzato dalla Campagna della Povera Gente (Poor People’s Campaign): 
		Un appello alla Rinascita Morale
 
 Per firmare la Lettera Aperta per il Reddito di Cura seguite questo 
		link.
 
 Per chi capisce l’inglese il discorso di Dean's
		
		incomincia dopo 1h 20min.
 
  
		Sono Dean Kendall, un contadino di sussistenza di 72 anni in 
		Pennsylvania e faccio parte di Payday, una rete di uomini che lavorano 
		con lo Sciopero Globale delle Donne (Global Women's Strike - GWS) per un 
		mondo che investa nella cura della vita non nella morte, e insieme a 
		loro ora facciamo anche parte di questa Campagna della Povera Gente 
		(Poor People’s Campaign – PPC)
 
 Per contadino di sussistenza voglio solo dire che coltivo per uso 
		personale, il che mi permette di di sopravvivere con una miseria di 
		pensione e magri salari da lavori saltuari. Non faccio soldi con 
		l'agricoltura.
 
 Ma questo non è così diverso dalla maggior parte dei contadini di questi 
		tempi, che per rimanere a galla devono lavorare fuori dalla fattoria. 
		Non conosco le statistiche per il Pennsylvania, ma l'anno scorso oltre 
		la metà dei contadini USA aveva un reddito agricolo inferiore a zero. La 
		maggior parte è intrappolata in un sistema di corporation di agricoltura 
		a base chimica, progettato per estrarre e intascare ogni minimo profitto 
		dal nostro lavoro.
 
 E la devastazione ambientale che ne deriva è catastrofica.
 
 Ci arriverò tra un momento, ma c'è qualcosa d’altro, che vicino a questo 
		può sembrare bazzeccole, ma non lo è - il cosiddetto "sviluppo", una 
		minaccia che la mia piccola fattoria e i suoi boschi hanno affrontato al 
		culmine della bolla edilizia. Per 7 anni abbiamo condotto una lotta e 
		vinto un limitata protezione - anche se non da un intervento statale con 
		il quale vengono imposte per esempio le tubature. Ma tutto è a rischio 
		fino a quando non vinciamo tutto e, come ha detto il nostro volantino 
		per la campagna, "così tanto ... è già stato perso, che è fondamentale 
		salvare anche il minimo di ciò che rimane." È tutto questo che impedisce 
		il collasso totale dell'intera rete della vita.
 
 Ma l’agricoltura industriale è il ladro maggiore:
 
 - Impoverisce e avvelena la terra, le acque, i braccianti, i contadini, 
		le comunità ...
 - Distrugge foreste, praterie,acquitrini e tutto al loro interno, la 
		stessa rete di vita da cui dipendono le nostre, di vite:
 
 - e uccide il suolo, la causa principale
 
 o sia del riscaldamento globale che delle sue inondazioni, siccità, 
		ondate di calore, incendi, super tempeste;
 o e del cibo povero di proprietà nutritive che insieme ai veleni provoca 
		la nostra crescente pandemia di malattie croniche.
 
 La maggior parte dei contadini ovviamente si preoccupa della terra e di 
		ciò che produciamo.
 
 Vogliamo uscire da questo disastroso sistema a cui non importa nulla se 
		non il profitto aziendale. E passando da sostanze chimiche a metodi 
		rigenerativi possiamo ripristinare la salute del suolo, e con lui piante 
		sane che respingono parassiti e malattie e producono cibo sano in 
		abbondanza.
 
 Ma rimanere a galla finanziariamente mentre si cambia non è un gioco da 
		ragazzi e può richiedere alcuni anni, durante i quali il reddito della 
		fattoria può diminuire ancora di più.
 
 Eppure un numero sempre maggiore di contadini vanno in questa direzione. 
		E possiamo tutti andare in questa direzione.
 
 L’agricoltura industriale, mentre distrugge le basi stesse della vita, 
		nutre meno di un terzo di noi a livello globale.
 
 I piccoli contadini che usano e promuovono metodi rigenerativi, insieme 
		a pescatori, pastori e altri - in gran parte gente di colore, compresi 
		gli indigeni, donne almeno la metà di loro - continuano a nutrire più di 
		2/3 della popolazione mondiale.
 
 E si stanno organizzando, soprattutto nel Sud del mondo ma anche nel 
		Nord, compresi gli Stati Uniti, in circa 200 milioni solo in La Via 
		Campesina. È un movimento in gran parte rurale che continua a crescere e 
		rafforzarsi - e diventerà ancora più forte man mano che i movimenti 
		urbani e rurali si incontrano.
 
 Questa Poor People’s Campaign fa parte di questo incontrarsi, e con un 
		maggiore coinvolgimento degli agricoltori può esserlo anche di più.
 
 La campagna internazionale per un
		
		Reddito di Cura Subito! "per tutti quelli, di ogni genere, che si 
		prendono cura delle persone, dell'ambiente urbano e rurale e del mondo 
		naturale" – a cui partecipano lo Sciopero Globale delle Donne e Payday e 
		a cui ha aderito la Poor People’s Campaign in Pennsylvania - fa anche 
		parte di questo incontrarsi.
 
 Un Reddito di Cura potrebbe anche sostenere i contadini che passano 
		dalla macina da mulino dell'agricoltura chimica all'urgente lavoro di 
		rigenerazione che può riportare indietro dal precipizio il nostro 
		pianeta.
 
 Se ci sono contadini o ascoltatori che si riconoscono in questo e 
		potrebbero essere interessati a prender parte, ci piacerebbe sentirli.
 
 Avanti insieme!
 
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 Vi invitiamo a far circolare la LETTERA APERTA AI GOVERNI – un Reddito 
		di Cura Subito! e a
		
		firmarla qui
 
 Per maggiori informazioni contattare:
 Global Women’s Strike (India, Irlanda, Perù, Regno Unito, Tailandia, 
		USA)
 +44 20 7482 2496 or +1 215 848 1120
 
 careincomenow@globalwomenstrike.net
 
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