RAPPORTI IN DETTAGLIO SULLA GIORNATA INTERNAZIONALE DI LOTTA PER BRADLEY
MANNING LIBERO, 23 febbraio 2013 –
Londra – Inghilterra
I A Londra circa 60 persone hanno partecipato a una protesta fuori dell’ambasciata USA. Certi sono arrivati viaggiando per ore da fuori Londra. Il picchetto con i discorsi è stato organizzato dalla Rete di uomini Payday, Queer Strike e Wise Up Action. Gli interventi hanno sottolineato la situazione dei soldati che vengono puniti perché si rifiutano di uccidere, torturare e stuprare per gli eserciti del mondo, e ne hanno citato alcuni esempi da USA, Turchia e Israele, tra cui Kimberly Rivera e Micah Turner.
I dimostranti hanno sottolineato come Bradley Manning sia un eroe
whistleblower di lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer
(LGBTQ), e che segue la tradizione di refusenik gay come Stephen Funk
negli USA e Mehmet Tarhan in Turchia. Una persona che da molto appoggia Stop the War, ha chiesto perché nella loro recente conferenza non hanno nemmeno citato Bradley Manning e non erano al picchetto. La stessa cosa vale anche per Stonewall (un’importante organizzazione LGBTQ). Abbiamo tutti la responsabilità di continuare nella campagna fino a che le nostre coraggiose sorelle e fratelli in prigione che sono whistleblower e che sono dentro come risultato dell’ingiustizia, come Mumia Abu-Jamal, saranno libere. Sono stati citati altri whistleblower come Birgitta Jonsdottir, perseguitata per aver co-prodotto il famigerato video Collateral Murder, e Aaron Swartz, perseguito fino alla morte dopo aver scaricato, tra gli altri file, materiali che potrebbero essere utili agli avvocati prigionieri come Mumia Abu-Jamal. Women Against Rape (Donne contro lo Stupro) hanno riconfermato il loro appoggio a Julian Assange, mai accusato di nulla, che si è rifugiato nell’ambasciata ecuadoriana di Londra, protetto dall’estradizione in Svezia e negli USA, dove verrebbe trattato come Bradley Manning. In primo piano nel picchetto, l’All African Women’s Group ha tenuto tutti al caldo con discorsi, slogan e canti. Dopo avere scattato foto in giro per la città hanno anche parlato Catholic Worker e altri. Ronnie Barkan (refusenik israeliano. Anarchists Against the Wall e Boycott from Within) è stato l’ospite d’onore e ha parlato del caso di Natan Blanc, refusenik israeliano di 19 anni, al momento in prigione per la settima volta in poche settimane. Ronnie ha anche parlato della resistenza dei prigionieri palestinesi. Due di loro Samer Al-Issawi e Ayman Sharawna sono in sciopero della fame da più di 200 giorni contro la detenzione amministrativa di Israele, senza essere accusati di nulla e senza una fine prevista per la prigionia. Messaggi di solidarietà (vedi sotto) sono arrivati da lontano; da Hugo Blanco, direttore di Lucha Indigena in Perù, da Dario Fo (Premio Nobel per la Letteratura, 1997) e dall’attrice e sua collaboratrice Franca Rame in Italia, assieme a quelli di Sue Glenton (madre di Joe Glenton, il primo soldato in Europa a essersi pubblicamente rifiutato di prestare servizio in Afghanistan); di Ann Clwyd (Membro del Parlamento Britannico), di Sevim Dagdelen (Membro del Parlamento Tedesco) e dell’attivista per i diritti umani Peter Tatchell. Vedi altre foto in Demotix
Roma – Italia Camminando per le strade di una Roma piovosa e semivuota per arrivare da un posto all’altro, abbiamo distribuito volantini sulla giornata internazionale di lotta di oggi per Bradley Manning libero, e scoperto che quasi nessuno aveva sentito parlare di lui! Anche se eravamo in pochi, eravamo motivati e siamo riusciti a informare e ad attirare l’interesse di molte persone, sia Italiani che stranieri. È stato incoraggiante sapere che azioni/eventi avevano luogo nello stesso tempo, come anche prima e dopo, per dimostrare appoggio per Bradley Manning nel suo millesimo giorno di ingiusta prigionia. Esporre i crimini guerra è un dovere, non un crimine! Ho pensato di aggiungere un breve pezzo scritto da Greg che doveva essere letto alla cinquantina di persone che hanno protestato oggi all’ambasciata di Londra. (Purtroppo Greg non ha potuto essere con noi, ha preso l’influenza, ma era con noi in questo modo.) Ho parlato con uno degli organizzatori a Londra, e ci siamo scambiati commenti sulle nostre rispettive azioni, ma non è stato tecnicamente possibile leggere il messaggio dal loro altoparlante. Ho pensato però di condividerlo con voi, perché penso che arrivi molto direttamente al cuore e sia molto sentito:
Circa quarant’anni fa Danier Ellsberg rivelò le Carte del
Pentagono. I grandi giornali lo sostennero, mostrarono il suo
grande coraggio e le pubblicarono tutte. Adesso Ellsberg è un
eroe. Mi è molto difficile credere che questo ragazzo rappresenti una simile minaccia per il nostro paese. Le vera minaccia viene da quelli che usano metodi fascisti, compresa la tortura per portare avanti la loro politica. Forse questa è la parola chiave:politica. Ho sempre amato il mio paese e anche se era ovvio che di quando in quando erano successe delle brutte cose, almeno, per quanto ne sapevo, non era la loro politica. Eravamo meglio di così, pensavo. Trattare i prigionieri in questo modo è un crimine. È il modo in cui operano i terroristi. Ma, pensavo, non gli Stati Uniti d’America. Adesso il governo si comporta in questo modo. E i tribunali lo permettono. Vorrei veramente che la gente si desse una mossa e fermasse quest’atrocità. Anna (US Citizens for Peace and Justice – Rome) Filadelfia - USA
Abbiamo avuto una buona partecipazione, circa 50 persone nonostante la pioggia battente, fuori dell’Independence Hall a Filadelfia. Abbiamo parlato in molti, tra loro la cugina di Natan Blanc, un Israeliano di 19 anni che rifiuta di servire nell’esercito israeliano di occupazione, ed è stato imprigionato per sette volte di seguito di 2-3 settimane ognuna. L’evento si è accentrato su Bradley, ma ha fatto il collegamento con tutto il resto: con i Palestinesi in sciopero della fame, con Julian Assange, con altri whistleblower criminalizzati dagli USA e con Aaron Swartz, perseguitato a morte, con prigionieri che dicono la verità come Mumia Abu e Russell Maroon Shoatz, con la tradizione di rifiuto gay dei militari, con i principi stabiliti a Norimberga, con il movimento Occupy globale, con le lotte delle madri single che tirano su i loro figli... La maggior parte di noi ha veramente sentito la forza che ci viene se stiamo insieme.
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